Immaginate di essere un professore di Storia al Liceo. Immaginate di essere anche uno dei più importanti compositori argentini, ma non siete molto conosciuto, perfino i vostri allievi a scuola non sanno che quelle canzoni di zamba che amano canticchiare e ascoltare magari durante l’intervallo tra le lezioni sono state composte da voi. Per voi non è un problema, siete una persona tranquilla, mite, non avete attorno a voi l’aria che accompagna i vostri coetanei compositori europei, anzi, nelle vostre stesse musiche si respira un atteggiamento diverso, non distinguete tra cultura alta e bassa, non chiudete la finestra alla musica popolare come fece Schoenberg, anzi, vi proponete come un tramite tra queste due forme, come un ponte di congiunzione, come un ibridatore, un sagace impollinatore che, come già stanno facendo i vostri colleghi Ginastera e Pezzolla, sta portando il linguaggio colto europeo all’interno della musica folcloristica dotandola di nuovi colori e sfumature.
E a questo punto immaginate che tra i vostri allievi ci sia un giovanissimo Pablo Marquez, proprio lui, il grande artista che prenderà il posto di Oscar Giglia a Basel. Penso sia un grande orgoglio per voi, vero? Perché poi quel giovane studente lo vedrete crescere, vedrete nascere la sua passione per la chitarra, lo vedrete maturare come artista, lo vedrete lasciare la vostra città, Salta, una bella città situata sulla cordigliera delle Ande di mezzo milione di abitanti, lo vedrete diventare il grande musicista che oggi è e lo vedrete trascrivere e suonare le vostre musiche. Che soddisfazione Professor Leguizamòn.
Io vi chiedo scusa Professore: non conoscevo la vostra musica. Ma per fortuna conoscevo già il vostro ex allievo Pablo Marquez e da tempo ho imparato che quando la ECM produce un suo disco, è bene comprarlo e subito. E così adesso sto ascoltando le vostre melodie, le vostre zumbe, 17 brani, da lui reinterpretati e arrangiati nel suo solito modo geniale e innovativo.
Perché, caro Professore, il vostro allievo non è un chitarrista normale. Non si accontenta del “normale” repertorio chitarristico e neanche dell’accademica musica contemporanea, no, lui ha bisogno di qualcosa di diverso, ha bisogno di esplorare, assimilare, capire e … interpretare, io credo che la sua musica esprima soprattutto questo: una grande curiosità e un grande desiderio di esplorare, di crescere e di apprendere. E poi di rappresentare tutto questo in modi sempre nuovi, diversi, eccitanti e coinvolgenti.
E’ così anche per questo cd ”Gustavo Leguizamòn El Cuchi Bien Temperado” uscito nel 2015 dove lui interpreta 17 sui brani, rileggendole ciascuno in una chiave musicale diversa. E’ un disco davvero notevole, Professore, credo che Lei possa davvero considerarsi soddisfatto.