Recensione di Patrik Kleemola,Through Green Glass, Pilfink records, 2015
Un intero cd dedicato alle musiche per chitarra di compositori finlandesi. Non è cosa di tutti i giorni. E’ vero viviamo un mondo che ogni giorno sembra diventare sempre più piccolo grazie alle possibilità offerte dalla comunicazione globale, ma anche per chi come me si è ritagliato uno spazio specialistico è comunque difficile seguire una non scena musicale come quella della chitarra contemporanea. Tutti i pezzi di questo disco sono stati scritti per Patrik Kleemola tra il 2013 e il 2015,, ed in tutti i pezzi si può, se si vuole, vedere un riflesso della gamma e della varietà delle sue diverse qualità di chitarrista. Inoltre Kleemola ha anche svolto un ruolo significativo nella genesi di questi brani sia perché ha lui stesso commissionato questi lavori se stesso, sia perché durante lo stesso processo di composizione, Kleemola ha lavorato in stretta collaborazione con i compositori, aiutando a risolvere qualsiasi problema tecnico relativo all’esecuzione dei brani.
Mikko Heiniö (b. 1948) è stato uno dei compositori finlandesi più importanti a partire dagli anni 1980. La gamma del suo stile compositivo è così vasto che ha in genere considerato un compositore postmoderno; il suo pezzo chitarra “Throught Green Glass” (2014) è costituito da quattro parti interconnesse legati insieme da un ritmo in 13/8. Una piccola curiosità: l’opera è stata completata prima Heiniö potesse trovarle un nome, in seguito, Heiniö ha trovato diverse idee per il titolo del pezzo; per esempio, “green as nature, clear and fragile as glass, the light filtered to certain frequencies of chromium oxide”, ha fatto riferimento anche ad una ragazza di nome di Ruby che scrive su Twitter, “love looking through green glass and pretending I’m on a different planet”.
L’altro pezzo di Heiniö per la chitarra, Five Preludes del 2013, chiude il cd ed è una composizione strettamente connessa con la forma tradizionale del preludio, dove ognuno dei suoi cinque movimenti presenta una struttura unica e un particolare carattere espressivo.
Il punto di partenza per Juha T. Koskinen (1972) è un modo di esprimersi che è può essere considerato come espressionista, Koskinen è stato affascinato dalla cultura giapponese e ha visitato e soggiornato in Giappone. Il pezzo chitarra Taizòkai (2015) è una composizione di chiara ispirazione giapponese. Il nome del brano appare per la prima in caratteri giapponesi nello spartito e si riferisce ad uno dei mandala del Buddhismo Shingon, il Mandala del Regno del grembo materno. Koskinen descrive il mandala in questione come ”un’antica reliquia che continua a rivelare qualcosa sull’essenza nella struttura della psiche umana”.
Harri Suilamo (1954) ha sovente espresso gli ideali del modernismo nelle sue opere. Le sue composizioni sono spesso caratterizzati da una densità e una concentrazione alla Webern; l’attenzione meticolosa ai dettagli e il ruolo centrale della timbrica, sono spesso di importanza centrale. Il suo pezzo Biographie des Schmerzes – Bernhard-Fragmente (2015) ha come riferimento l’autore austriaco Thomas Bernhard (1931-1989). Egli è conosciuto come un modernista senza compromessi, e nelle sue opere a forma di monologo sembra scandagliare le profondità più buie e più tristi della mente umana. “Biographie des Schmerzes” (biografia di dolore) è il titolo di una poesia giovanile di Bernhard, ma le parole possono essere interpretate come una più ampia riflessione del suo mondo e il suo lavoro. Il tratto più caratteristico di questo brano è l’uso di intervalli microtonali: la chitarra ha una accordatura insolita, tre delle corde sono accordate un quarto di tono superiore o inferiore rispetto al solito, mentre la corda più bassa è un semitono inferiore rispetto al solito. Questo crea un timbro irreale, inquietante, fragile come vetro che vibra misteriosamente. Pertti Jalava (1960) ha iniziato la sua carriera con il jazz, ma nel 1990 ha ampliato la portata del suo interesse per la musica d’arte, che da allora è diventato il centro del suo lavoro di compositore.
Brief Conversations on Nocturnal Roofs (2015) è un titolo destinato a fornire all’ascoltatore un punto di partenza prospettico per interpretare il pezzo, che è composto da sei movimenti brevi, o da sei conversazioni che invocano diversi umori notturni. La lunghezza dei movimenti cresce gradualmente fino al quinto movimento, mentre il movimento finale presenta una forma ancora più compatta.
Quadri Morandi (2014) lega insieme due temi essenziali dello stile compositivo di Kai Nieminen (1953): la chitarra e un soggetto ispirato all’Italia. La forte presenza della chitarra nelle sue opere è naturale in quanto egli è stesso chitarrista. Il brano Quadri Morandi è scritto su quattro movimenti. Essa ha al suo centro il pittore Giorgio Morandi (1890¬1964), che è conosciuto come un maestro di nature morte e di paesaggi dipinti in modo semplice e con colori tenui e l’atmosfera dei suoi quattro movimenti riflette tipicamente uno spirito calmo che si conclude con il motivo ritmico che fa echeggiare più di una volta il nome di Morandi, come una firma.
Un lavoro molto particolare e interessante, consigliato a chi vuole ulteriormente allargare la propria visione e il proprio repertorio musicale.
Mikko Heiniö (b. 1948)
Through Green Glass (2014)
Juha T. Koskinen (b. 1972)
Taizôkai (2015)
Harri Suilamo (b. 1954)
Biographie des Schmerzes – Bernhard-Fragmente (2015)
Pertti Jalava (b. 1960)
Brief Conversations on Nocturnal Roofs (2015)
Kai Nieminen (b. 1953)
Quadri Morandi (2014)
I. Preludio
II. Quasi cadenza
III. Paesaggio
IV. Ritratto
Mikko Heiniö
Five Preludes for guitar (2013)
Prelude nr. 1 Energico
Prelude nr. 2 Andante
Prelude nr. 3 Allegretto robusto
Prelude nr. 4 Largo
Prelude nr. 5 Con moto