Recensione di Soundscapes, The Gothenburg Combo, Northwest Classics 2007
Molto interessante questo disco intitolato Soundscapes del duo The Gothenburg Combo, formato da David Hansson and Thomas Hansy. Questo disco uscito nel 2007 mi ha stupito fin da subito aprendo e leggendo il libretto che lo accompagna: all’inizio c’è una frase di David Toop, tratta dal suo libro Oscean of Sound, “An ethereal culture, absorbed in perfume, light, silence and ambient sound…” Una citazione piuttosto insolita dato che di solito Toop viene nominato più da Dj o da persone che operano nell’ambito una musica elettronica, della sound art o dell’improvvisazione, non certo da due chitarristi di formazione classica. Ad ogni modo il disco è molto interessante e contiene diversi lavori che trovo che sia perfettamente in linea con la citazione di Toop, a causa della natura quasi immersiva o quantomeno panoramica delle musiche che qui sono state eseguite. Dall’ascolto del cd si intuisce come questi due chitarristi rappresentino al proprio interno una vasta pluralità di ascolti e che sebbene provengano da una formazione classica non disdegnino certo la musica per DJ, la pop music, l’house, la techno e così via e questo traspare immediatamente fin dal primo brano del disco che si intitola Everything’s Alright Forever, brano scritto dagli stessi due chitarristi durante l’inverno del 2006, l’inverno più freddo degli ultimi 108 anni a Gothenburg e che, in un certo senso, vuole celebrare una sorta di desiderata Endless Summer, ancora lontana
Altrettanto interessante è il pezzo di Peter Hansen, intitolato ”12-string noon (Duane Allman in memoriam)”, dedicato alla figura del grande e compianto chitarrista degli Allman Brothers Band, e caratterizzato dall’utilizzo di un’accordatura particolare per entrambe le chitarre (C-G-D-F-C-E), con lo scopo di creare un suono più scuro vibrante.
L’attenzione a questo tipo di sonorità è una costante di tutto questo disco che tra l’altro è registrato in maniera impeccabile ed è uscito in versione Super Audio CD con una qualità di registrazione davvero eccellente.
Il terzo brano di Andreas Eklöf, Friday, è dedicato al brano dei Cure “Friday I’m in love”, poco conosciuto da chi frequenta solo la musica classica, ma presso popo di grande successo, caratterizzato da un’atmosfera particolare originale e serena che viene ripresa in questo brano.
Chiude disco il brano di Fredric Bergström, The Combo Song, il primo brano dedicato interamente al Duo, composto in tre parti, fast-low-fast, dall’atmosfera quieta e rilassante con un grande uso degli armonici.
La parte più importante del disco per me però sono i due brani di Steve Reich: Nagoya Guitars e Phase. Il primo è l’interpretazione di Nagoya Marimbas, arrangiato da David Tannenbaum qui eseguito con due chitarre acustiche, una versione se posso permettermi quasi “funky” rispetto a quella di originale di Tannenbaum. Il secondo brano di Reich, Phase, è un arrangiamento dello stesso duo di Piano Phase, pezzo ormai classico del 1967. Qui le due chitarre usano ovviamente la tecnica del phasing con il risultato di ottenere un effetto particolarmente originale: non si cerca tanto di imitare i pianoforti che sono utilizzati nella versione originale, quanto di creare degli effetti di risonanza e di overtone che non sono presenti nella versione del 1967.
Il risultato finale è un disco davvero interessante particolarmente piacevole per l’eccellente qualità sonora di registrazione e per la bravura dei tuoi interpreti
1. The Gothenburg Combo: Everything’s Alright Forever
2. Peter Hansen: 12-string noon (Duane Allman in memoriam)
3. Andreas Eklöf: Friday
4. Steve Reich: Nagoya Guitars
5. Steve Reich: Phase
6. Fredric Bergström: The Combo Song