“Now, Hans Werner Henze is an altogheter different cup of tea….He is also very fecund…He’s that sort of person. Having the ability to let it all pour out, which in turn just creates more and more energy.” Julian Bream *
Sulla figura di Henze non credo di aver molto da dire o di aggiungere a quanto negli anni è già stato pubblicato e analizzato. Come appassionato di chitarra contemporanea non posso non inchinarmi a questa grande figura musicale e umana che ha saputo scrivere delle grandi pagine per il nostro strumento preferito, pagine musicali che ormai voglio sperare facciano parte del repertorio di ogni chitarrista classico, tanto grande è la loro importanza, tanto profonda la bellezza che sanno esprimere e ispirare a coloro che ne sono venuti in contatto. Le tre pagine, i tre spartiti che Andrea Dieci ha registrato in questo cd uscito recentemente per la Brilliant Classic, possono essere infatti considerati tre pilastri della musica contemporanea per chitarra, tre capolavori che ne hanno significativamente rinvigorito un repertorio da molti giudicato angusto e limitato. Dobbiamo ringraziare Julian Bream per aver spinto Henze a comporre per la chitarra classica, promuovendo questo nuovo repertorio e per aver per primo inciso i Drei Tentos in quel capolavoro discografico che fu il suo “20th Century Guitar” del1967, ma lascerei la parola allo stesso Henze per commentare questi tre brani che Dieci interpreta magistralmente 49 anni dopo l’incisione di Bream: “Avevo potuto terminare ed elaborare la Kammermusik 1958 soltanto dopo il mio ritorno dalla Grecia, per cui mi sembra che in questo brano si riconoscano impressioni e ricordi di quel paese….Con il titolo Drei Tentos, questi pezzi sono entrati nel repertorio di quasi tutti i chitarristi che ritengo essere tali. Anche questi Drei Tentos, che suonano così come io m’immagino debba essere la musica greca, hanno qualcosa a che fare con lo scambio delle strutture tematico-armoniche all’interno dell’opera complessiva: ogni movimento funziona da nucleo che fornisce il materiale per il resto della musica.” **
Anche la Royal Winter Music nasce da una richiesta esplicita di Bream: “After the Kammermusik performance he and I got on pretty well, and I was always hankering after another piece from him until eventually, and many years later, it arrived. It was enormous!”*** Bream aveva ragione: una sonata in sei parti dalla durata di oltre mezzora intitolata Royal Winter Music, un’opera davvero importante e non facile da gestire dal vivo, durate un recital. Henze ricorda: “Julian diceva ‘Ciò che l’Hammerklavier beethoveniana significa per i pianisti e per la produzione pianistica, la Royal Winter Music deve significare per la chitarra’ “. **** L’opera, o almeno la prima parte arriva nel 1976 e la prima esecuzione fu a Berlino il 10 settembre dello stesso anno nell’ambito delle Berliner Festwochen, mentre la seconda parte arriverà tre anni dopo e che sarà eseguita il 25 novembre 1980 a Bruxell, da Reinbert Evers.
Il bellissimo libretto che accompagna il cd, curato da Carlo Lo Presti, offre una magnifica analisi e spiegazione di quest’opera complessa che semplicemente domina questo cd: in un certo senso Andrea Dieci sembra quasi prima offrirci un assaggio delle capacità e delle potenzialità compositive con i Drei Tentos per poi guidarci nelle sofferte vicissitudini dei personaggi del teatro shakespeariano “reinterpretati” dalla visione musicale di Henze, che con la Royal Winter Music davvero corona il desiderio di Bream di celebrare una vera opera, una vera nuova struttura musicale per la chitarra classica. Si tratta di un cd importante, che mostra un vero percorso musicale sia dal punto di vista del compositore che di quello dell’interprete e che credo sia un ascolto indispensabile non solo per qualsiasi chitarrista di formazione classica, ma anche per qualunque appassionato di musica contemporanea. La Brilliant Classic ha fatto centro.
* Julian Bream Tony Palmer, Julian Bream A Life on the Road, Macdonald & Co, 1982, pag. 82
** Hans Werner Henze, Canti di Viaggio Una Vita, Il Saggiatore, 1996, pag. 167
*** Julian Bream Tony Palmer, Julian Bream A Life on the Road, Macdonald & Co, 1982, pag. 83
**** Hans Werner Henze, Canti di Viaggio Una Vita, Il Saggiatore, 1996, pag. 336