Recensione di Streams di Jakob Bro (ECM Records 2016)
Ho atteso questo disco con grosse aspettative. Il chitarrista danese Jakob Bro da diverso tempo si sta imponendo come uno dei nuovi leader a livello mondiale per quanto riguarda il jazz e la chitarra jazz. Ad aumentare il senso dell’attesa hanno contribuito anche i numerosi video che erano stati diffusi su youtube che immortalavano il chitarrista con il suo nuovo trio composto dalla leggenda vivente (credo sia ormai più che giusto definirlo così) della batteria, il sempre sorridente Joey Baron, e dal contrabbassista Thomas Morgan.
Nuovo cambio di formazione quindi, una cosa assolutamente normale per Bro che nel corso della sua carriera ha sempre cambiato i sodali del suo trio ad ogni nuova incisione discografica. Su Joey Baron sarebbe ora che qualcuno si decidesse a scrivere qualche libro vista la sua incredibile carriera musicale e la sua notevole personalità artistica, batterista poliedrico, signore dei tempi flessibili, dispari e dei poliritmi, è uno dei pochi maestri dello strumento che sa rendere melodica la sua batteria.
Il contrabbassista Thomas Morgan, californiano classe 1981, anche lui ormai un nome affermato nel proprio strumento con un palma res già ricco di collaborazioni e registrazioni discografiche.
Il risultato? Un disco piacevolissimo, con 7 brani davvero eccellenti e una musica… già come definirla? Jazz atmosferico? Cinematica? Melodica, semplice e complessa allo stesso tempo? Difficile, sempre più difficile. Tutto e questo e oltre. Jakob Bro continua a darci grandi soddisfazioni e sono impaziente i futuri sviluppi della sua carriera. Grazie Mr. Bro, per favore ci regali ancora tanta di questa musica. Ne abbiamo tutti bisogno.