Recensione di My Heart Comes Undone/Because EP di Giacomo Fiore, 2017
E’ un po’ strano trovare un EP nel campo della musica contemporanea. Questo tipo di formato discografico, in origine una via di mezzo tra il breve 45 giri e il più impegnativo 33 giri, è sempre stato appannaggio del rock indipendente e spesso rappresentava il modo, la via d’acceso con cui tante band, che si consideravano portatrice di un’ideale musicale diverso da quello della musica commerciale, hanno iniziato la loro carriera. Era una sorta di “ibrido” che ne tempo ha fatto la gioia di appassionati e di collezionisti.
Giacomo Fiore “resuscita” questo formato, purtroppo solo in forma digitale, con questo EP che ospita due brani di My Heart Comes Undone di Adashi e una sua personale reinterpretazione diBecause dei Beatles. Vi chiederete cosa c’entrano i Beatles con la musica contemporanea, c’entrano state tranquilli, leggetevi la storia di un disco rivoluzionario come Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e ne saprete già di più, sia perché il primo brano, quello che una volta sarebbe stato sul lato A del nostro EP in vinile, My Heart Comes Undone, attinge pienamente da un altro brano “pop, Unravel di Bjork’, altra artista che ha sempre flirtato con la contemporanea (se non mi credete leggete l’intervista di Bjork a Stockhausen http://www.sonoloco.com/rev/stockhausen/Bjork/bjork.html ).
My Heart Comes Undone era stato inizialmente composto per violoncello e loop ma Giacomo Fiore è riuscito a trasformarlo in bellissimo lavoro per chitarra, così come è brillantemente riuscito in un’operazione non meno complessa: dare nuova linfa a un brano dei Beatles! Impresa ardua dato che sono più di cinquant’anni che le musiche vengono minuziosamente esaminate, smontate, cambiate, deviate diventando dei veri standards della musica pop e inventarsi qualcosa di nuovo che sia innovativo e allo stesso rispettoso dello “spirito” del quartetto di Leaverpool, è davvero difficile.
Giacomo Fiore vi riesce grazie a un sapiente gioco di loop, gioco che riguarda entrambi i brani: le registrazioni infatti sono state eseguite direttamente utilizzando dei loop e tre amplificatori per chitarra separati, in multitraccia, una traccia alla volta. Chissà che un giorno Fiore non riesca a realizzare una versione su vinile di questo suo nuovo eccellente lavoro, il collezionista che è in me ne sarebbe tanto felice.