Recensione di I Never Meta Guitar Four, Clean Feed, 2017
https://cleanfeed-records.com/product/i-never-metaguitar-four/
E siamo, già, al quarto volume di questa fortunata serie di cd, di cui ammetto di essere un fan dichiarato. Fin dall’uscita del primo cd nel 2010, intitolato I Never MetA Guitar Solo Guitars for the 21st Century, ho infatti maturato una grande attenzione di questo progetto curato da Elliott Sharp e prodotto dalla casa discografica indipendente portoghese Clean Feed.
Questo progetto, che si inserisce all’interno dei volumi della Guitar Series, rappresenta un modo efficace di definire le nuove frontiere raggiunte da una serie di più o meno conosciuti chitarristi che hanno fatto del desiderio di allargare i proprio confini musicali la propria bandiera e la propria fonte di ispirazione. In questo nuovo capitolo, il quarto, troviamo sedici brani realizzati da sedici diversi chitarristi, alcuni dei quali a me perfettamente sconosciuti, vi fornisco la lista: Knox Chandler guitar (1) | Tashi Dorji guitar (2) | Monika Roscher guitar (3) | Rhys Chatham guitar (4) | Kalle Kalima guitar (5) | Ryan Choi guitar (6) | Marco Oppedisano guitar (7) | Bern Nix guitar (8) | Markus Reuter guitar (9) | Hahn Rowe guitar (10) | Pete Matthiessen guitar (11) | Robert Poss guitar (12) | Ron Anderson guitar (13) | Morgan Craft guitar (14) | Roberto Zorzi guitar (15) | Erdem Helvacioglu guitar (16).
Come vedete si tratta, per alcuni di nomi già noti all’interno del blog, come non salutare e ascoltare con piacere Rhys Chatham, Marco Oppedisano, Roberto Zorzi, Robert Poss e Bern Nix? Gli altri devo dire che era la prima volta che li ascoltavo e sono stati tutti delle gradite sorprese. Il bello di queste compilation è proprio quello di riuscire a promuovere in maniera rapida e efficace sia nuovi chitarristi che iniziano un loro personale percorso di esplorazione musicale, sia quello di far conoscere e documentare un sorta di nuova frontiera della chitarra contemporanea. Gran parte di questi musicisti si dividono infatti tra forme di improvvisazione aperte e aleatorie e forme di composizione avanzata. In passato ho sempre utilizzato i tre precedenti volumi come dei magazine su cui scoprire e trovare nuovi talenti e nuove idee per i miei ascolti e non ne sono mai stato deluso. E’ quindi che mi permetto di segnalare e raccomandare anche questo I Never Meta Guitar Four.
Scrive Elliott Sharp nelle note che accompagnano questo entusiasmante cd: “All are «players with one foot in the future and one in the past, a formula that puts one’s ass directly in THE NOW» “. Cosa si può desiderare di più?