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Recensione di Lost Islands di Richard Parks

https://www.richardparkslostislands.com/

Questo disco presenta una serie di sottotitoli, il primo “Lyrical pieces for classical guitar” definisce già in maniera semplice e esauriente i toni usati in questo cd. Tutti i tredici brani presenti sono caratterizzati da un tono lirico, quasi pastorale, melodico e dai sensi quasi nostalgici. E’ un disco che nell’ascolto da il meglio se ascoltato su un stereo, su un impianto e questo perchè il suono registrato ha delle notevoli qualità acustiche che ampliano il senso elegiaco delle stesse musiche: la dinamica è ampia, i suoni acuti sono stati elegantemente accentuati con un riverbero tanto preciso quanto misurato, le frequenze basse dilatate in modo da sottolineare i toni caldi frutto delle chitarre usate dal chitarrista statunitense Richard Parks.

All’interno della confezione del cd si trovano altre due note: “Fragments of the retrospective…” e “Echoes of a distant childhood”, che si ricollegano perfettamente ai temi musicali e al suono generale dell’album. Le musiche di Richard Parks parlano di momenti perfetti, ideali, frammenti della memoria, echi di una giovinezza distante, quasi idealizzata, ricordi di pomeriggi estivi, di istanti senza tempo incastonati nella memoria, veri momenti elegiaci. Il rischio può essere, a volte, quello di scadere in un eccesso di sentimentalismo, ma Richard Parks è un chitarrista tanto abile con il suo strumento, quanto intelligente nel saper dosare i temi e i tempi delle sue musiche evitando ogni eccesso in grado di compromettere il delicato equilibrio musicale, sentimentale e emotivo raggiunto attraverso le corde della sua chitarra. Davvero bello e commovente.