#Recensione di Metodo per chitarristi improvvisatori di Claudio Quartarone, Workin’ Label Edizioni, 2018

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Recensione di Metodo per chitarristi improvvisatori di Claudio Quartarone, Workin’ Label Edizioni, 2018

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Il manuale di Claudio Quartarone ha come sottotitolo “Visone modale del sistema tonale” e rappresenta un vero e proprio condensato di nozioni tecniche relative ad armonia e ritmo. Scrive lo stesso Quartarone: “In qualità di musicisti, dobbiamo interpretare un ruolo attivo e non relegato al mero ascolto. La nostra attenzione deve essere rivolta, infatti, alla comprensione della logica e dei processi che portano alla formazione ordinata dei suoni. Ho scritto questo manuale, rivolto a chi già possiede una conoscenza armonica di base, tentando di fare chiarezza su concetti noti, che, molto spesso sono come annebbiati da una nube di confusione, che aleggia soprattutto su chi si sta affacciando a questo mondo”. Il libro tratta argomenti come scala maggiore, intervalli, scale minori, interscambio modale, tempo, frasi, progressioni melodiche, etc. il tutto in maniera molto tecnica e precisa.

Leggendo questo libro ho avuto l’impressione che non si tratti di un libro per principianti ma più di un metodo per sviluppare delle conoscenze e uno stile individuale: gli esercizi scritti sono pochi mentre viene lasciato molto spazio alla ricerca individuale e alla propria iniziativa. In 40 pagine Quartarone concentra moltissime nozioni lasciando al lettore un ampio spettro di possibilità di studio a disposizione, vedo quindi questo libro come una sorta di “bignami” portatile da cui ricavare un proprio percorso di studio e a cui tornare per cercare nuove idee e nuove strade.

Claudio Quartarone è considerato uno dei più grandi chitarristi italiani della sua generazione, musicalmente versatile ma strettamente ancorato alla tradizione classica di cui ha esteso i confini. Inizia lo studio della chitarra classica all’età di otto anni, strumento attraverso il quale si fa subito notare per il grande talento. Già dall’età di nove anni si esibisce regolarmente in chitarra solo, vincendo numerosissimi concorsi musicali, tanto da essere considerato nell’ambiente della chitarra classica un enfant prodige. Nel 2007 vince, attraverso la fondazione Siena Jazz, una borsa di studio per rappresentare l’Italia al convegno internazionale “I.A.S.J.” in Lettonia , premio istituito nel 1989 da Dave Liebman . Durante l’esperienza senese viene notato dal trombettista Enrico Rava, il quale decide di coinvolgerlo nella sua band “Special Edition”, con la quale si esibirà in diversi Jazz Festival sul territorio nazionale. Lo stesso Rava elogia il suo talento dichiarando al Corriere della Sera: “Un chitarrista veramente incredibile, penso non ho mai sentito in Italia uno così, si chiama Quartarone, viene da Catania, come Francesco Cafiso, quella zona sta dando musicisti mostruosi”
Ha collaborato con alcuni dei maggiori esponenti del jazz italiano, oltre che avere una intensa attività come compositore. Incide infatti dischi per la Rai, questi, oltre ai suoi lavori come produttore discografico, gli hanno permesso di imporsi sulla scena musicale italiana come punto di riferimento chitarristico oltre le sole consuetudini del jazz.