John Cage: Goodbye 20th Century dei Sonic Youth (1999, Sonic Youth Record SYR 4) su #neuguitars #blog

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Goodbye 20th Century dei Sonic Youth (1999, Sonic Youth Record SYR 4)

http://www.sonicyouth.com/

http://sonicyouth.com/mustang/lp/lp15.html

“Countless sound thinkers have interpreted the music; the point, as Sonic Youth have always maintened, is to change it.”1

Tracks:

1. Edges 16:03

2. Six (3rd take) 3:03

3. Six For New Time 8:06

4. +- 7:01

5. Voice Piece For Soprano 0:17

6. Pendulum Music 5:55

7. Having Never Written A Note For Percussion 9:09

8. Six (4th take) 2:10

9. Burdocks 13:12

10. Four6 30:01

11. Piano Piece #13 (Carpenter’s Piece) 3:58

12. Piece Enfantine 1:28

  1. Treatise (page 183) 3:25

Mentre sto scrivendo le prime note su questo doppio cd sto guardando il video in cui le quattro Gioventù Soniche “suonano” Piano Piece # 13 (Carpenter’s Piece), composto da George Maciunas per Nam June Paik nel 1962. Fa abbastanza impressione2.

Nel video si vedono i quattro sonici che, uno alla volta, piantano un chiodo sulla tastiera di un vecchio pianoforte verticale. Pochi minuti dopo i quattro si allontanano dal piano, la cui tastiera sembra un campo di battaglia: schegge di legno ovunque, tasti distrutti e chiodi piantati ovunque. Una performance perfetta nello stile Fluxus, un movimento artistico di cui faceva parte Maciunas. Leggo sorridendo il commento di uno youtuber: “sempre meglio di Nicki Minaj”, seguono altri commenti, alcune persone approvano, altri testimoniano una feroce e sarcastica condanna. Il video è stato caricato nel maggio 2006 e da allora ha ricevuto più di 51.000 visualizzazioni, un po’ più di 200 like e circa cinquanta pollici in giù. Sonic Youth, che nome fantastico. E’ un nome perfetto e loro quattro sono esattamente il gruppo che avresti pensato per un nome del genere; fanno esattamente la musica che farebbe un gruppo con quel nome, il che rende i dischi da loro realizzati delle vere e proprie meditazioni sonore. Ascoltando il disco la performance è ancora più inquietante, con il pianoforte che geme sotto i colpi, i rumori dei pezzi di legno e avorio che saltano sotto i martelli, i chiodi che attaccano e distruggono il povero piano. Credo che, più o meno, Goodbye 20th Century abbia ricevuto lo stesso tipo di risposta dal pubblico quando è uscito nel 1999. È stata una vera scommessa. È stato un progetto davvero coraggioso, ma che avrebbe potuto distruggerli, allontanando il gruppo dai suoi fan alternativi e indie rock e esponendolo alla critica del dilettantismo dagli esponenti della musica “seria”.

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Certamente ci sono state critiche negative3, ma questo disco ha rafforzato l’immagine dei Sonic Youth e ottenuto il rispetto di coloro che sono coinvolti nell’arte contemporanea, con numerose offerte di concerti da parte di prestigiose gallerie d’arte4.

Accreditato ai quattro Gordon, Moore, Ranaldo e Shelley insieme a numerosi ospiti (William Winant / Jim O’Rourke / Takehisa Kosugi / Christian Wolff / Christian Marclay / Coco Hayley Gordon Moore / Wharton Tiers), questo doppio Lp / cd monumentale è un insieme di cover che ripercorre il XX secolo, rendendogli omaggio, attraverso interpretazioni libere della musica contemporanea. Alcuni dei più grandi autori del secolo scorso ne sono interessati, come John Cage, George Maciunas, Pauline Oliveros, Steve Reich, Cornelius Cardew e Christian Wolff. Straordinario, in Goodbye 20th Century, è in particolare la presenza di alcuni degli stessi autori con persino Oliveros che compone per l’occasione un pezzo, chiamato “Six For New Time – For Sonic Youth”. La scelta dei brani è stata fatta da William Winant5, un percussionista molto apprezzato nel campo della musica contemporanea, che ha lavorato a lungo con John Cage e con una serie di collaborazioni che vanno da Frank Zappa a Boulez, da Kronos Quartet a John Zorn e vecchio amico d’infanzia di Kim Gordon6. E’ stato lui a scegliere i brani che potevano essere eseguiti da un piccolo ensemble e su cui potevano suonare tutti i musicisti coinvolti.

I knew I’d have to find things that would work with these specific people and their instruments, either as a solo, quartet, quintet or sextet. I chose graphic scores with open instrumentation and varying degrees of indeterminacy written into them.7

Goodbye” da un lato è stata l’apertura naturale del percorso iniziato nei dischi realizzati per la Sonic Youth Records, registrati nel loro studio Echo Canyon, che ha creato un contesto adatto a tale lavoro. D’altra parte, lavorare fianco a fianco con i cosiddetti musicisti d’avanguardia è sempre stato parte della normale attività di Sonic Youth e la scelta dei compositori, come spiega Thurstone Moore in un’intervista con Daniela Cascella “per affrontare la liberazione del musicista: questa è un’idea che i punk credevano di aver inventato: il fatto che la musica d’avanguardia sia sempre stata un grande passo in avanti, un’espansione, come insegnato nelle accademie di tutto il mondo dagli anni ’50, è qualcosa che dobbiamo condividere con i punk ovunque, in realtà quel tipo di musica riesce a mescolare l’hippie, il punk e l’identità accademica.8

Nonostante la particolare natura della musica registrata su questo doppio cd, Goodbye 20th Century rimane un disco tipicamente “Sonic Youth”. Non è un lavoro indispensabile per i fan di Daydream Nation o di Goo mentre è sicuramente interessante per chi lavora con la Neu Musik. Una volta superati i primi momenti di perplessità (una rock band che interpreta Cage?) Goodbye 20th Century si rivela una libera digressione artistica la cui forte sequenza e alta energia musicale godono di un intrinseco valore estetico, ma soprattutto una prova vitale del fatto che il rock underground e le avanguardie accademiche si sono spostati su linee di sviluppo parallele, sebbene pochi, da entrambe le parti, abbiano osato ammetterlo. La band di Lee Ranaldo, Kim Gordon, Thurston Moore e Steve Shelby non solo hanno il coraggio di ammetterlo ma hanno anche la volontà di dichiarare che il XX secolo è finito e che, come per il rock, è tempo di cambiare. Forse è il momento di salutare le sperimentazioni utopiche e accettare un nuovo paradigma vivificante: le aree di confine devono tornare a parlare e incrociarsi, trovando un equilibrio e un posto in questa società globale che nessuno sembra in grado di gestire.

1David Keenan on The Wire Issue 217 March 2002 Pag. 46

3“I remember a caption in a review that just said “Good by 20th Century, Goodbye Talent.” We pinned it up on the wall of the studio”. Jim O’Rourke The Wire Issue 213, November 2001, pag. 140

4Psychic Confusion La storia dei Sonic Youth di Steve Chick, pag. 313

6Kim Gordon, Girl in a band, pag 241-242

7William Winant, Bananafish #13

8Intervista con Daniela Cascella su BlowUp Giugno 2000 “Sonic Youth La Tradizione ddel Nuovo” Pag. 70-72