#Recensione di Theme From An Imaginary Slasher di Reg Bloor, Systems Neutralizers, 2015 su #neuguitars #blog

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Recensione di Theme From An Imaginary Slasher di Reg Bloor, Systems Neutralizers, 2015

http://www.regbloor.com/

https://store.cdbaby.com/cd/regbloor

Track Listing:
1. Chasing Ghosts
2. Carnival Of Tragedy
3. Theme From An Imaginary Slasher
4. Unstrumental
5. Little Miss Steel Valley
6. Eastbound Train
7. 4 Dada Suicides
8. Brain Fluid and Microchips
9. Killing Mind
10. Subconscious Decay
11. I Didn’t Wake Up This Morning (pt. II)

Ho sempre pensato che l’heavy metal fosse un genere molto divertente, con musicisti caratterizzati da un enorme bagaglio tecnico, ma allo stesso tempo fosse un genere molto conservativo, restio a innovazioni radicali. Cerco di spiegarmi meglio: un po’ tutti i generi di musica popular in cui la chitarra è presente hanno sviluppato un loro lato sperimentale e di avanguardia, il metal, da questo punto di vista è rimasto un po’ indietro. Certo, rispetto a generi più longevi come il jazz,il blues e il rock (di cui è figlio) il metal ha una storia e una vita meno lunga e quindi è normale che i tempi di sviluppo di un suo lato, diciamo, d’avanguardia siano giunti a maturazione più tardi.

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Però ci sono tracce di queste nuove forme evolutive. Tralasciamo per qualche tempo i sacerdoti neri del drone, i Sunn O))) e vediamo cosa bolle in pentola partendo da quella New York che da sempre riesce a partorire tanti figli degeneri capaci come pochi di dare una scossa all’albero della musica e di generare nuovi rami e nuove possibilità.

Sono arrivato alla chitarra di Reg Bloor quasi per caso. Il merito va a un suo video live pubblicato sull’ottimo canale Youtube di Don Mount: mi hanno colpito il suo suono, potente, enorme e un po’ cattivo. Un Les Paul lanciato al massimo delle sue potenzialità. Un modo di suonare davvero diverso da quello espresso dalla maggior parte dei suoi colleghi. Bloor è una forza della natura, partendo dalle lezioni di Glenn Branca, autore massimalista capace di scatenare un vero uragano di suono organizzato sotto forma di ensemble e orchestre di chitarre elettriche, questa chitarrista ha saputo reinventare il metal trasportandolo in una nuova forma tanto grezza quanto evoluta. Questo suo “ Theme From An Imaginary Slasher” è il suo primo disco solista, undici brani dai titoli truculenti che richiamano al Grand Guignol e che esprimono un grande desiderio di cambiamento e una grande energia. Un disco non perfettamente compiuto, forse. Alcune parti sono ridondanti e si avverte un maggior desiderio di sintesi, ma l’energia, l’energia che emana è travolgente, coinvolgente, solida e eccitante. Questo è solo l’inizio.