#Recensione di Sensory Irritation Chamber di Reg Bloor, System Neutralizers, 2018 su #neuguitars #blog

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Recensione di Sensory Irritation Chamber di Reg Bloor, System Neutralizers, 2018

http://www.regbloor.com/

https://store.cdbaby.com/cd/regbloor2

1. Hilarity Ensues

2. Sensory Irritation Chamber

3. Projectile Bleeding

4. Present Dystopia

5. (You’ll Feel) a Little Pinch

6. 122 Zeros (And Then a 1)

7. Desiccated Survivor

8. Heads on Pikes

9. Raison d’Eath

10. Molotov Cocktail

11. The Wrath of That

Nella mia precedente recensione di “ Theme From An Imaginary Slasher”, il precedente disco solista di Reg Bloor avevo parlato di una nuova forma d’avanguardia per il metal, una forma che continua ad evolversi in questo “Sensory Irritation Chamber“. Tre anni non sono pochi per una musicista in crescita e sicuramente la Bloor ha saputo tesorizzare il tempo a sua disposizione: “Sensory Irritation Chamber“ è un disco più maturo del precedente e sa indicare una direzione più decisa e precisa.

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Il numero dei pezzi è lo stesso, sempre undici, sempre con titoli tra l’ironico e il grottesco, ma la durata è stata ridotta a quella di un EP, quasi trentasei minuti dove la musica è stata asciugata, condensata in un suono sempre aggressivo, dove la musica raggiunge un livello di congestione che ho ascoltato solo in alcuni dischi di John Zorn. Una congestione urbana di origine newyorkese probabilmente ma che è potente, sicura e decisa. Sempre rispetto al precedente disco solista qui la Bloor è riuscita a migliorare anche le proprie strutture musicali, E’ arrivata all’essenziale. Ha saputo innovare, importare nel suo metal delle idee che derivano da altri generi, ha innestato, tagliato. Ha creato una consistenza orchestrale. Tutta da sola, con un semplice Les Paul. Metal. Dove il metal potrebbe essere anche quello di Metal Machine Music di Lou Reed che continua a espandere la sua influenza in cerchi che si allargano in continuazione. Un noise accuratamente organizzato.

“Sensory Irritation Chamber” è il disco della maturità. Attendo con ansia i suoi prossimi lavori. Teniamola d’occhio.