#Recensione di Autocracy Of Deception Vol. 1 di Santi Costanzo, Setola di Maiale, 2018 su #neuguitars #blog

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Recensione di Autocracy Of Deception Vol. 1 di Santi Costanzo, Setola di Maiale, 2018

https://santicostanzo.bandcamp.com/album/autocracy-of-deception-vol-1

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Il chitarrista Italiano Santi Costanzo aveva già attirato la mia attenzione con l’ottimo “Deeprint” uscito nel 2016 per Improvvisatore Involontario. Se Deeprint era stato un lavoro di gruppo, un disco realizzato tramite un quartetto, questo nuovo “Autocracy Of Deception Vol. 1” uscito nel 2018 per sempre l’eccellente Setola di Maiale è invece un lavoro solista, frutto di una elaborata combinazione di chitarre ed effetti volti a moltiplicare la presenza del chitarrista.

Rimango sempre un po’ stranito dall’uso così integrato di effetti e elettronica, c’è una sorta di moltiplicazione, di sdoppiamento del musicista che mi lascia sempre un po’ perplesso. C’è un gioco di prestigio, un rincorrersi di specchi, una moltiplicazione delle superfici, un complesso meccanismo vittoriano che non si svela mai completamente neanche alla fine. Quel suono è nato adesso o è frutto di una elaborazione di qualcosa che è iniziata ancora prima che il chitarrista avesse abbracciato il suo strumento?

Se Deeprint manteneva, nonostante le ampie libertà espressive che il quartetto si prendeva, una matrice e una struttura jazz, questo Autocracy Of Deception Vol. 1 si muove in territori del tutto nuovi. Mi ha colpito, lo ammetto. E’ stata una sorpresa, ma anche che la conferma di come Santi Costanzo sia un musicista innovativo con tanta voglia di…non tanto di stupire quanto di creare qualcosa di interessante, di nuovo, di lavorare su strutture complesse e articolate, di generare e provare nuovi linguaggi. Questa sensazione viene anche confermata dalle note che accompagnano il cd e dallo stesso titolo: “il titolo nasce dall’illusione che elementi e moduli improvvisativi possono suscitare in chi ascolta, ma anche a chi è impegnato in prima persona nella loro produzione. Autocrazia intesa come imposizione scaturita da un’illusione tanto ingannevole, quanto percettiva.”. Sembra quasi un estratto da un manifesto politico dello scorso secolo. L’improvvisazione usata come strumento di pensiero politico? Si tratta di una posizione che va oltre alle basi estetiche per entrare nell’idea che l’arte non sia uno strumento delegato a dare delle risposte ma a generare delle domande. Magari sotto forma di imposizione come suggerisce lo stesso Costanzo.

Si tratta di soluzioni non semplici, sopratutto nella società contemporanea dove sembra essersi perso ogni senso di partecipazione attiva, che si tratti di ascolto o di visione. Di una cosa sono sicuro: “ Autocracy Of Deception Vol. 1” è un ottimo disco. Non ci resta che ascoltare, elaborare e tentare, ciascuno di noi una propria personale analisi, nel rispetto delle intenzioni manifestate dall’autore. Nel frattempo aspettiamo anche il Vol. 2.