Erkan Oğur (nato il 17 aprile 1954) è un musicista turco. Pioniere delle chitarre fretless, inventò la prima chitarra classica senza tasti nel 1976. Come compositore, ha influenzato molti musicisti con le sue opere, in particolare le colonne sonore, combinando i suoni della musica classica con l’antica musica tradizionale e la musica popolare turca. Si è esibito in tutto il mondo ed è considerato un maestro dei liuti kopuz e bağlama.
Erkan Oğur è nato il 17 aprile 1954, ad Ankara, in Turchia. Trascorse la sua infanzia a Elazığ, nella Turchia orientale, dove si interessò al violino e al liuto bağlama turco, e iniziò a studiali assiduamente. Si è diplomato al liceo di Elazığ, poi si è trasferito per studiare fisica alla Facoltà di Scienze dell’Università di Ankara dal 1970 al 1973, passando poi a studiare ingegneria chimica e nel 1974 ha continuato la sua istruzione nell’Università Ludwig-Maximilians di Monaco, in Germania, per tre anni. Ha incominciato a studiare la chitarra nel 1973, decidendo di diventare un musicista professionista e poiché non riusciva a ottenere i suoni giusti per potere suonare le melodie turche, nel 1976 ha modificato la sua chitarra inventando la chitarra classica senza tasti. Nel 1980, è tornato in Turchia e ha iniziato a studiare presso il Conservatorio di Stato di Istanbul. Dopo il servizio militare, ha continuato la sua carriera di musicista, pubblicando il suo primo album in Germania chiamato Arayışlar (“Ricerche”). Nel 1989, si è recato negli Stati Uniti per lavorare con numerosi artisti blues locali, in particolare Robert “One Man” Johnson, introducendo la chitarra fretless nel blues. Un anno dopo, ha pubblicato il suo primo album in Turchia, Bir Ömürlük Misafir (“A Lifetime Guest”), che ebbe un discreto successo. È membro del trio di Telvin, che suona principalmente musica folk turca in stile jazz improvvisato, con İlkin Deniz e Turgut Alp Bekoglu, e ha pubblicato un album chiamato Telvin nel 2006. La sua colonna sonora per il film del 2004 Yazı Tura di Uğur Yücel ha vinto due premi: il Golden Orange 2004 per la migliore musica al Golden Orange Film Festival di Antalya e il premio 2005 per la migliore musica al Ankara International Film Festival.
I contributi di Oğur hanno dato sostanza musicale a molte produzioni commerciali nella fiorente scena pop turca negli anni ’80, ma è toccato a un produttore radiofonico tedesco, Birger Gesthuisen, rintracciarlo e dargli la possibilità di incidere un CD da solista. (C’era una cassetta precedente, rilasciata nel 1983, che ricevette solo una piccola distribuzione.)
Fretless (Feuer und Ice FUEC 714) è stato pubblicato nel 1993 e ha dato una spinta decisiva alla carriera solista di Erkan. Fino ad allora era tenuto in grande considerazione dai musicisti stessi, ma il suo nome era come un segreto commerciale.
Un nome di culto. Oltre ad una musica straordinaria, contiene una presentazione in tedesco curata dallo stesso Gesthuisen e i titoli delle canzoni in inglese, cose spesso mancanti nei CD turchi. Nel cd c’è anche la presenza del chitarrista jazz francese Philip Catherine.
La maggior parte dei brani di quel primo CD furono successivamente riorganizzati e, insieme ad altri brani, furono pubblicati in Turchia (2000) col titolo di Bir Ömürlük Misafir (Kalan 184). La chitarra fretless è ben visibile sulla copertina, così come ritroviamo lo splendido duetto con Philip Catherine su Ağırlama, (“Hey Onbesli” una melodia proveniente dalla Est Anatolia). In entrambi i dischi l’ascoltatore può apprezzare appieno lo straordinario suono dello strumento fretless e lo stile unico di Erkan: un eccellente antidoto all’immagine stereotipata da cartolina della musica turca data da centinaia di dischi di “danza del ventre”. “Neden Geldim Istanbul’a” (Perché sono mai venuto a Istanbul?)” da un assaggio dei ritmi maestosi e delle linee nobili delle canzoni “artistiche” turche, mentre il testo della traccia che da il titolo al disco sono di Sezen Aksu, la regina del pop turco. Un’altra traccia interessante è Sis, una composizione di Mikis Theodorakis, proveniente dalla prima colonna sonora del film composta da Erkan e dal tastierista Aydın Eysen, più delle volte associato a un brillante marchio elettrico di jazz fusion, che qui fa un’apparizione inaspettata.
Dopo l’uscita di Fretless, Erkan ha partecipato a numerosi progetti di altri artisti e ha pubblicato una serie di CD sull’etichetta Kalan come leader o co-leader: Gulun Kokusu Vardi (Kalan 86) nel 1998; l’anno successivo Hiç (Nothing), con il suonatore di saz/cura Okan Murat Öztürk, (Kalan 135); nel 2000 Anadolu Beşik (Kalan 178) e la colonna sonora di Eskıya (Kalan 188), un film di Yavuz Turgul. Oğur è stato anche invitato a suonare anche nei cd del gruppo di Okan Murat Öztürk, Bengi.
Un’altra ottima possibilità per ascoltare la musica di Erkan Oğur è data dai due cd, “Gülün Kokusu Vardı” del 1998 e “Bilinmeyenle Karşılaşmak” del 2017, entrambi suonati con İsmail Hakkı Demircioğlu, suonatore di basso e baglama turco.
Non sono un esperto della musica tradizionale makam, ma ho l’impressione che in questi dischi le musiche esprimano e si muovano di più nel solco della tradizione, rispetto ai due dischi solisti.
Oğur fa di più uso del kopuz, antico strumento a corda a manico lungo, senza tasti, simile ad altri strumenti turchi a corda come il liuto e usato nella musica dell’Asia centrale. Sono due ottimi dischi, caratterizzati anche dalle parti cantate.
Fuad, pubblicato nell’ottobre 2001 (Kalan 231) ha rappresentato la possibilità per Erkan Oğur di aumentare il suo profilo musicale e la sua popolarità a livello internazionale.
Questo straordinario disco è il risultato di una bella collaborazione con Djivan Gasparyan, il suonatore duduk armeno vincitore di numerosi riconoscimenti in tutto il mondo. Supportato da un piccolo gruppo di musicisti scelti con cura, tra cui l’emergente suonatore di kemençe Derya Türkân e un gruppo di percussioni guidato dal collaboratore di lunga data Ferruh Yarkın, Oğur ha prodotto un CD al quale l’ascoltatore potrà tornare più volte, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo.
Il repertorio si basa su melodie tradizionali della Turchia orientale e dell’Armenia, con alcuni brani originali dello stesso Erkan. Tuttavia, non bisogna aspettarsi un’interpretazione accademica o strettamente filologica, poiché queste canzoni godono delle personali interpretazioni sviluppate da parte di questi artisti, profondamente radicati nelle loro tradizioni, ma allo stesso molto aperti a una visione contemporanea. La produzione non rifugge dai moderni miglioramenti tecnologici. Il CD cattura tutte le sfumature timbrate degli strumenti a corda e a fiato e ne conserva le dinamiche nella fase di missaggio. Inoltre, Oğur stravolge due o più strumenti a corde pizzicate, permettendosi di suonare la melodia, l’accompagnamento e l’assolo, a volte in duetto con se stesso, con l’esatta miscela sonora che aveva in mente.
Una delle chitarre illustrate nel libretto che accompagna il cd è un modello a doppio manico, uno con la tastiera, l’altro senza tasti, che consente a Oğur di spostarsi rapidamente tra i due mondi musicali. Utilizza anche l’ebow, in modo da poter meglio produrre la varietà di suoni microtonali che ricordano il complesso sistema Makam. Durante tutto il CD presenta preludi improvvisati dal tempo libero, lasciando il posto a melodie straordinariamente belle che a loro volta ispirano assoli eloquenti, i timbri vocali di kemençe e duduk si alternano alle delicate figure di kopuz e chitarra.
Erkan Oğur, nei suoi dischi, suona principalmente la chitarra classica fretless, uno strumento molto particolare anche perché ha subito diverse peripezie: la tavola armonica è rotta, il manico è rotto. Nonostante questi inconvenienti continua ad adoperarla per via del suo suono unico unico e della sua timbrica così particolare. La chitarra si era danneggiata nel 1991 a New York all’aeroporto, dove Erkan Oğur si era recato per un’intervista con la rivista Guitar Player. Mise la chitarra vicino al muro nella sua custodia morbida e un enorme baule cadde su di esso da un carrello. A causa di questi traumi il suono era cambiato, con un volume sonoro ridotto, ma stranamente, ora ha un sustain più lungo, anche se sembra che Erkan Oğurnon non abbia ancora capito il perché, dato che continua ad adoperarla ora il manico è stato rifatto nuovo e il corpo riparato. E’ una vecchia chitarra classica spagnola, solo una chitarra da villaggio, non di un noto produttore.
E’ uno strumento necessario a chi vuole suonare la musica turca e makam, dato che essa si muove al di fuori del sistema temperato tipico della musica occidentale. Oğur ritiene che anche se il sistema turco non è perfetto, si adatti meglio alle frequenze reali prodotte da una corda se divisa in parti e pizzicata. Secondo Oğur il sistema turco è migliore perché i toni si muovono, a differenza del cosiddetto cerchio dei quinti nell’armonia occidentale. La musica Makam non può essere suonata con strumenti ben temperati. Si possono suonare alcune note di alcuni makam, ma un makam non è solo una scala o solo una combinazione di quarti o quinti. Non si può posizionare un makam su una scala temperata: un makam muove i quarti o i quinti in una logica speciale, in una combinazione speciale. Come la musica di Erkan Oğur.
Riferimenti: