La prima raccolta di 4’33”, la prima raccolta delle versioni del silenzio. 45’18” su #neuguitars #blog

img20200517_19184986

https://www.discogs.com/it/Various-4518/release/633979

http://www.kormplastics.nl/

Questo disco appartiene alla categoria di oggetti musicali che fa la gioia dei collezionisti e dei ricercatori. Siamo nel 2002 e l’oscurissima etichetta Korm Plastics di Amsterdam realizza questo cd intitolato 45’18” che contiene nove versioni di 4’33” di vari artisti, o più precisamente alcune versioni più alcuni tributi al brano. La Korm Plastics è stata fondata nel 1984 da Frans de Waard. La scelta, fin dall’inizio, di pubblicare solo cassette da un indizio sulla radicalità e sull’anticonformismo di questa label che, nel 1992, si unisce in gemellaggio con la più famosa Staalplaat, una delle più grandi etichette indipendenti per la musica sperimentale ed elettronica, con una media di tre nuove uscite ogni mese. La Staalplaat è stata la casa di band come Muslimgauze,: zoviet * france :, Rapoon, O Yuki, Coniugato e Jaap Blonk, Normally Invisible e Kingdom Scum. Nel 2003 la Korm Plastics si è separata dalla Staalplaat, chiudendo di fatto un’epoca epica e esaltante, ma continuando una produzione sempre di alta qualità.

Nel 2002, produce questo disco, 45’18”, la prima raccolta di versioni di 4’33”, il pezzo silenzioso di John Cage. Un album che è allo stesso un’utopia, un’operazione estetica e uno scherzo a Cage. Cage non credeva nelle registrazioni e non le ascoltava, e indubbiamente preferiva il suo 4’33” dal vivo, che affermava di ascoltare più e più volte al giorno. Nonostante ciò il brano silenzioso era già stato registrato, senza dubbio turbando i panorami del Sig. Cage, congelando nel tempo dei frammenti non musicali ma di vita sonora. 45’18” va oltre, è la prima antologia sull’anticonformismo del silenzio.

Registrare questo brano impone la scelta di un preciso punto di vista dal quale considerarlo e ascoltarlo. Si può pubblicare una registrazione di completo silenzio digitale e permettere all’ascoltatore di godere dei fenomeni sonori nella sua casa; tale approccio tratta il brano più che altro come un’idea filosofica. Oppure, si può eseguire il brano davanti a un microfono, lasciando penetrare suoni ambientali o accidentali in misura sufficiente da testimoniare di aver eseguito il gesto musicale; questo approccio prende atto della natura teatrale del brano, della consapevolezza reciproca fra esecutore e ascoltatore. Oppure si possono registrare quattro minuti e mezzo in un ambiente intenzionalmente non silenzioso, permettendo all’ascoltatore di esperire indirettamente uno spazio diverso da quello in cui si trova; tale approccio sottolinea la sensorialità dell’apprezzamento cageano dei suoni ambientali. In questa raccolta vi sono esempi di tutti e tre gli approcci.

Le esecuzioni di Keith Rowe (chitarrista del gruppo d’improvvisazione AMM) e della Deep Listening Band di Pauline Oliveros sono tanto silenziose quanto è umanamente possibile, benché sia discernibile una presenza umana. Invece Thurston Moore, il chitarrista dei Sonic Youth, usa 4’33” per liberare i suoni che lui e gli altri musicisti si sentivano di eseguire, in uno «scenario grezzo di musica estemporanea e improvvisata». Jio Shimizu registra il rumore di un disco «silenzioso» in vinile che suona, mentre il duo elettronico svizzero Voice Crack offre fievoli e distanti rumori di macchine. Forse la versione più creativa, del duo elettronico Alignment (Radboud Mens e Mark Poysden), presenta delle metafore elettroniche per il silenzio: tre movimenti di stridori uniformi, schiocchi risonanti e vibrazioni aspre che sono in realtà artefatti di vari processi di registrazione digitale amplificati al massimo.

E’ una raccolta interessante, per molto tempo l’unica sull’argomento, fino al novembre 2019 quando la Mute Records ha realizzato STUMM433 un cofanetto contenente 58 cover del brano di John Cage. Un’orgia interpretativa di rumore e silenzio con gli steroidi.

La non udibilità del silenzio non è forse mai stata dimostrata in modo così assordante.