Very Much Alive di Paolo Vinaccia: il lato rock di Terje Rypdal su #neuguitars #blog

Very Much Alive di Paolo Vinaccia: il lato rock di Terje Rypdal su #neuguitars #blog

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Che cosa vi aspettate quando comprate un disco di un chitarrista, di un musicista che conoscete bene? Immagino che vi aspettate qualcosa, qualcosa a cui, forse, potreste dare un nome, o forse sarà difficile o impossibile esprimere esattamente quello che vi aspettate. Quando andate a sentire della musica o comprate il disco di un autore che conoscete bene, forse vi aspetterete di ricevere le stesse impressioni che avete ricevuto già altre volte da questo artista, e spesso questo risulterà vero anche se qualche volta le vostre reazioni possono essere molto diverse per il fatto che le impressioni non dipendono solo dal trasmettitore, cioè la musica, ma anche dal ricevitore, cioè l’ascoltatore. Tuttavia conoscendo in linea di massima le vostre reazioni spererete di essere toccati in uno dei modi che corrispondono alle vostre precedenti esperienze personali. Per esempio vi aspetterete di gustare cose belle, sonorità affascinanti, melodie incantevoli, ritmi eccitanti, atmosfere attraenti, e forse spererete di trovare entusiasmo, piacere, o anche solo di divertirvi, di trovare distrazione e sollievo, e qualche volta forti sensazioni, eccitazione, esaltazione….

Perché vi domando questo? Perché ho comprato questo box di ben sei cd, esatto, sei cd, sulla base di un’aspettativa, di un desiderio. Qualche tempo ho riletto queste frasi sul bel libro di Luca Vitali “Il suono del Nord” dedicate a Terje Rypdal, le cito testualmente: “È un agitatore che di fronte all’impossibilità di pubblicare progetti troppo rock per ECM, cui le concesso l’esclusiva delle proprie produzioni, passa generosamente il testimone all’amico e compagno batterista Paolo Vinaccia. Un gesto di generosità che consente a quest’ultimo, reduce da un brutto periodo per seri problemi di salute, di pubblicare a proprio nome un cofanetto dal titolo eloquente ‘Very Much Alive’. Un cofanetto ricco, che immortala la band Skywards in uno stato di particolare grazia nella sua forma originale, non quella edulcorata del disco ECM, e con ospite il trombettista danese Pàlle Mikkelborg.”

Che cosa dovevo e potevo aspettarmi da questo box? Avevo delle forti aspettative. Che tipo di musica sarà? Mi piacerà? Mi ecciterà? Mi darà fastidio? Mi lascerà completamente indifferente o mi annoierà soltanto? In realtà Luca Vitali mi aveva già fornito delle coordinate ben precise su cui orientarmi, preannunciando l’impressione che avrebbe potuto fare su di me. Cosa aveva scritto? “..troppo rock per ECM…” e poi un aggettivo “…edulcorata..” Poche parole, ma precise. Non ho perso tempo a cercare di ascoltare qualcosa su Youtube o altri canali. Ho comprato il box di impulso e mi sono tenuto pronto ad ascoltare ciò che aveva da dirmi. In fin dei conti, si vive solo due volte Mr. Bond. Non è forse dovere di ogni artista dirmi ciò che non so, ciò che non ho mai ascoltato prima, ciò che non ho mai potuto individuare o scoprire o esprimere direttamente? E non è forse compito dell’ascoltatore essere disponibile a ciò che l’artista deve dire, e non essere indispettito attendendosi cose che l’artista non intende dire? Nessuno può immaginare una musica che non ha sentito prima, e quindi nessuno può attendersi qualcosa di preciso prima di ascoltarla.

Così per una settimana intera mi sono letteralmente sparato questo box nelle orecchie, sul mio impianto stereo. E’ fantastico, esaltante, meraviglioso. Sei cd, uno migliore dell’altro, tutti live, con musiche eseguite da una band che dire spaziale è dire poco. Certo, direte voi con musicisti come il compianto Paolo Vinaccia (drums), Terje Rypdal (guitar), Ståle Storløkken (keyboards) e l’occasionale presenza di Palle Mikkelborg (trumpet) cosa potevi aspettarti se non l’eccellenza? Vero, mi aspettavo di ascoltare qualcosa di interessante, ma non immaginavo questo. Torniamo alle parole di Luca Vitali: “..troppo rock per ECM…” e “…edulcorata..”, vedete io amo la chitarra di Terje Rypdal, ma quello che a volte mi lascia perplesso nei suoi dischi è una certa prolissità e un eccesso di riverbero che, sì stimolano quelle visioni di ampi panorami nordici, ma allo stesso tempo… è un po’ “patinato. Eccessivamente rifinito. Cesellato. Alla base di tuttto questo c’è un dibattito tra appassionati di musica che si trascina da ormai quasi cinquant’anni, ilcui oggetto è il “Suono ECM”.Un suono quasi esotico, caratterizzato da ampi riverberi e una timbrica quasi cristallina, levigata. Un marchio di fabbrica che ha talmente caratterizzato la scena musicale nordica da diventare un cliché. Ma Terje Rypdal è un musicista con profonde radici rock e io quel suono lo volevo trovare, per sentire quell’energia, quel calore, quel desiderio che da sempre lo contraddistinguono. E in questo box l’ho trovato. Qui Rydal sembra esplodere, gli assoli si allungano, le dita corrono veloci sulla tastiera del suo strumento, la band vive una simbiosi perfetta, il suono è intenso, generoso, potente. E’ rock! Si sente un’energia incredibile e poca importa se questo box è stato prodotto 10 anni fa, la ECM ha saputo sì catturare delle emozioni e trasmetterle con un suono unico e immediatamente riconoscibile, di fatto generando una vera e propria estetica musicale, ma ha anche rischiato di escludere tutto ciò che non rientrasse nei canoni definiti da Manfred Eicher. Non credo che la ECM avrebbe mai realizzato sei cd così, con questo suono libero, quasi selvaggio. Sono felice di aver potuto apprezzare anche questo lato rock di Terje Rypdal e dei suoi sodali. Credo che un musicista, un interprete, un compositore, un improvvisatore abbia non solo il privilegio di esprimere quello che vuole esprimere e quello che il suo talento e la sua fantasia lo obbligano a realizzare, ma anche il dovere di creare cose inaspettate, per sorprendere con la novità e l’originalità dei suoi argomenti e con il modo in cui li tratta. Artisti come questi devono avere la possibilità di poter testimoniare la loro intensa ricchezza musicale e “Very Much Alive” è un perfetto esempio di tutto questo. Grazie ancora.