Il complesso e affascinante meccanismo vittoriano dei “Guitars Studies I-III” di Zimoun su #neuguitars #blog #Zimoun

Il complesso e affascinante meccanismo vittoriano dei “Guitars Studies I-III” di Zimoun su #neuguitars #blog #Zimoun

Zimoun

Guitar Studies I-III | Zimoun | Room40 (bandcamp.com)

“I’m interested in perceptible processes. I want to be able to hear the process happening throughout the sounding music”*

Anche se non sono tra quelli che pensano che ci sia qualcosa da guadagnare dall’analisi dettagliata delle possibili, ipotetiche inspirazioni, non posso non notare come il culto della sound art sia disseminato di sotto culti che rivendicano ogni possibile influenza. Più che un movimento o un genere artistico, con il termine Sound art o arte sonora si intende quella varietà di espressioni e forme artistiche che hanno al centro del loro interesse il suono e l’ascolto. Si tratta di un fenomeno artistico complesso, ramificato, concettuale e senza confini definiti, la cui straordinaria vitalità risiede nel continuo sconfinamento tra i mondi dell’arte visiva e della pratica musicale.

“To facilitate closely detailed listening a musical process should happen extremely gradually.”*

Le opere dell’artista svizzero Zimoun, ben conosciuto per i suoi lavori di installazione, generalmente site-specific e dalle qualità totalmente immersive. La sua qualità risiede nell’utilizzare i principi meccanici di rotazione e oscillazione per mettere in movimento i materiali e quindi produrre suoni. Normalmente utilizza principalmente materiali semplici della vita quotidiana e dell’uso industriale, come cartone, motori a corrente continua, cavi, filo per saldatura, longheroni di legno o ventilatori, riuscendo a creare dei piccoli apparati, quali delle unità logiche mono utilizzabili, che una volta attivati, nonostante la loro fondamentale semplicità, generano un’interessante complessità timbrica e visiva, in particolare quando un gran numero di tali congegni meccanici, anche centinaia di essi, sono uniti e orchestrati in installazioni e sculture.

Unità deleuziane. Rizomi meccanici. Nessuna pacchianeria fantascientifica. Niente folletti marziani o manichini metallici da crash test. Niente corpi alieni che spuntano da un sogno alla luce al neon. Niente interpreti. Le chitarre di Zimoun sembrano abbracciare contemporaneamente sia i principi dell’ordine, che del caos.

Con la serie Guitar Studies, Zimoun si è occupato esclusivamente di rumori e suoni prodotti dalle chitarre. Chitarre preparate, ovviamente. Disposte secondo uno schema geometrico o ordinate e installate secondo un sistema, ma si comportano in modo caotico e agiscono – all’interno di un quadro di possibilità accuratamente preparato – in modo incontrollato non appena vengono attivate meccanicamente. Chitarre preparate, attivate da piccoli motori a corrente continua. Collegate a microfoni, collegate a amplificatori diversi, alcuni difettosi, altri perfetti. Uno studio clinico. Un lavoro di artigianeria meccanica, tollerando minime imprecisioni che enfatizzano, consentono o addirittura provocano l’errore, il malfunzionamento, il comportamento anomalo dei materiali.

Non ci sono loop. I suoni riprodotti sono stati registrati in ambienti diversi, ad esempio all’interno di un tubo di cartone o in stanze diverse con varie dimensioni, e poi registrati di nuovo, aggiungendo risonanze naturali e spazialità ai suoni. Sono state aggiunte varie forme di distorsione inviando il segnale della chitarra a una membrana dell’altoparlante nuda su un tavolo, mettendo della sabbia sulla membrana stessa. L’attrito tra la membrana e la sabbia ha quindi creato varie forme di distorsione. Niente loop dicevamo, Zimoun ha registrato ogni livello di ogni pezzo, esplorandolo a fondo. nell’intero periodo di circa un’ora. Creata una ricca libreria di suoni, Zimoun ha creato sovrapposizioni quasi infinite, ottenendo un paesaggio in lento continuo mutamento, aggiungendo una forte componente scultorea.

“While performing and listening to gradual musical processes, one can participate in a particular liberating and impersonal kind of ritual. Focusing in on the musical process makes possible that shift of attention away from he and she and you and me outward toward it”*

Anticipo una delle possibili e facili critiche a questi Guitar Studies. Un eterno cliché della musica sperimentale: chiunque può farlo, giusto? Forse, ma solo una volta che viene svelato il meccanismo, l’elaborato lavoro concettuale invisibile all’ascolto. Ma ancora non credo sarebbe possibile, neanche per un interprete competente, ricreare questa struttura che si muove con lentezze tettoniche, denunciando profondi livelli geologici musicali, dove eventi piuttosto ordinari ripetuti nel corso di milioni di anni hanno plasmato uno splendido pianeta di montagne e canyon, fiumi e pianure sonore.

“Musical processes can give one a direct contact with the impersonal and also a kind of complete control, and one doesn’t always think of the impersonal and complete control as going together. By “a kind” of complete control, I mean that by running this material through this process I completely control all that results, but also that I accept all that results without changes.” *

Certo rimangono le possibili influenze: Glenn Branca, Rhys Chatham, Fennesz, GAS e altri ancora, forse. Qui tutto è possibile, perché lo strumento musicale è diventato un attrezzo, perché non esiste interprete, perché l’intervento umano qui è concettuale. Qui bisogna ascoltare e lasciarsi trasportare. È del tutto possibile che l’assenza di un suono “istituzionale” deello strumento chitarra o più precisamente il suono della chitarra, porti a fantasticare sul fatto che i suoni abbiano una vita propria e come si possano sommare e sostituire l’uno con l’altro fino a creare un nuovo mondo musicale. Dipende tutto dal suo creatore, dalla sua abilità semantica e da noi ascoltatori, dalla nostra capacità di metterci in gioco, perché quando guardi il suono, potresti chiederti se è suono o è arte, tornando sempre esattamente al punto di partenza. State al gioco.

*Steve Reich, Writings on Music, 1965-2000