
“Plucked and Bowed“, improvvisazione e musica classica, la creatività di My Hellgren e Peter Söderberg su #neuguitars #blog
Plucked and Bowed | My Hellgren & Peter Söderberg | FRIM Records (bandcamp.com)
L’associazione FRIM (The Association for Free Improvised Music) è stata fondata nel 1976 a Stoccolma, con l’obiettivo di creare una piattaforma dove diffondere la musica improvvisata, intesa come forma d’arte, e dove poter organizzare non solo concerti e festival, ma anche gestire un’etichetta discografica: la FRIM Records.
La loro seconda uscita discografica ha catturato il primo incontro dal vivo sul palco del duo del violoncellista My Hellgren e il liutista Peter Söderberg, avvenuto a Fylkingen, Stoccolma nel febbraio 2021.
Hellgren è una musicista con sede a Göteborg, specializzata in musica solista e da camera, ha eseguito in prima assoluta diversi brani di musica contemporanea, spesso in stretta collaborazione con i compositori. Söderberg ha un background come chitarrista jazz e improvvisatore, e come liutista è specializzato sia nella musica rinascimentale che contemporanea. Il titolo di questo incontro, “Plucked and Bowed“, cattura al meglio lo spirito di questo set di 47 minuti di musica acustica e improvvisata. L’improvvisazione può essere una brutta bestia, una ossessione difficile da cavalcare. Una forma artistica con una sua logica poetica, in continua evoluzione. L’impermanenza musicale elevata a forma, dove cose che davi per scontate pochi secondi fa possono diventare in un attimo trappole per il pensiero e per le dita. Non hai nulla su cui ripiegare; niente sequenze armoniche, ritmi, melodie e nemmeno scale. Nella libera improvvisazione sei da solo e devi essere preparato a tutto, perché tutto può succedere. Proprio come nella vita, non sai se stai prendendo le decisioni giuste. Non sai davvero in quale situazione ti troverai: giri a destra e dopo qualche istante ti accorgi che avresti dovuto girare a sinistra, ma tornare indietro non è possibile. Quindi devi fare del tuo meglio con la situazione e, si spera, prendere la decisione giusta trasformandola in qualcosa di inaspettata bellezza.
Questa improvvisazione inizia con una ricerca gentile e attenta delle giuste dinamiche, di un equilibrio tra stili e strumenti diversi, ma ben presto Hellgren e Söderberg iniziano a abbozzare sottili, esili vene melodiche, arricchendole con una dinamica paziente e introspettiva, spesso aggiungendo elementi ripercussivi, creando una sana tensione. Niente spartiti, niente direttore o compositore. Penso che ci sia un tipo speciale di bellezza nella musica che viene suonata una volta e mai più: la creazione avviene qui e ora. Forse è sbagliato persino registrarla. La concentrazione è impressionante. Una sfocatura, una sostanza o un’ombra? C’è un vero pensiero musicale o stanno solo muovendosi a caso? Un incontro sicuramente interessante, siamo abituati a ascoltare queste forme grazie a musicisti provenienti dal jazz o da altri generi più legati all’improvvisazione, trovare due musicisti classici, coi loro strumenti, impegnati in un simile ha un effetto quasi straniante. Apre a nuove possibilità e narrazioni, a un nuovo modo di usare un background artistico e strumenti consolidati in altri generi musicali. I dischi rovinano davvero il panorama, Mr. Cage?