
La collezione musicale di Arturo Tallini, “Changes”, Naxos, 2022 su #neuguitars #blog #ArturoTallini
Changes – Contemporary Guitar Music – 8.574394 | Discover more releases from Naxos
“Misura due volte. Taglia una soltanto”. Questo proverbio sembra essere alla base del paziente e solido processo, con cui il chitarrista italiano Arturo Tallini sta da tempo costruendo la propria carriera di interprete della musica di ricerca. Tallini vanta una carriera internazionale iniziata nel 1987, dopo aver vinto il primo premio al Concorso Chitarristico Internazionale Michele Pittaluga. Due anni dopo, nel 1989, vinse il terzo premio al Concorso Chitarristico Internazionale di Radio France. Nel 1992 ricevette la Licenza Superior de Concertiste dall’Ecole Normale de Musique Alfred Cortot di Parigi. Un vero e proprio viaggio nella contemporaneità che lo ha portato anche a creare un nuovo strumento: lo Scelsitar. Nel suo lavoro unisce anche il suono della chitarra midi, l’improvvisazione e l’elettronica. Molti compositori gli hanno dedicato brani e negli anni è diventato un punto di riferimento per la musica contemporanea, pur non abbandonando mai il repertorio classico. Nel dicembre del 2022 è finalmente uscito un suo nuovo cd, “Changes” con musiche di Steve Reich, John Cage, Elliott Carter, James Dashow e Arthur Kampela, prodotto dalla casa discografica internazionale Naxos. Si tratta di una selezione attenta di opere alcune già conosciute (Reich, Carter e Cage) e altre poco note (Dashow e Kampela), qui eseguite come world premiere recording. Un raccolta di spartiti che sembra avere come trade union il fatto che si tratta unicamente di musiche composte da compositori statunitensi. Una collezione di frammenti, per un pubblico preparato e esigente, una raccolta incompleta, rispetto a una scelta monotematica, che esprime la necessità di andare oltre a una semplice serie di addizioni e di cercare un confronto con il pubblico fatto di collegamenti più audaci, al di fuori dalle sale da concerto tradizionali. Scopo del cd sembra essere quello di dimostrare quanto, nel corso del XX e XXI secolo, il repertorio a disposizione della chitarra solista abbia guadagnato in profondità e qualità, con musica acustica ed elettronica che esprime uno spessore artistico sempre più considerevole. Non si tratta di musica ‘confortevole’, ma questo non vuol dire che la musica in sé non sia confortevole, ma che i compositori stanno trovando un desiderio di ricerca volto a trovare modi sempre più fantasiosi di esplorare e integrare gli elementi sonori a loro disposizione. Infatti, questo album esplora approcci contrastanti nella scrittura per lo strumento, dalle sequenze oniriche di Steve Reich e John Cage agli approcci percussivi e spigolosi di Elliott Carter e Arthur Kampela.
Il CD inizia con “il” brano per eccellenza del repertorio della chitarra elettrica contemporanea: Electric Conterpoint di Steve Reich, lavoro in tre movimenti, commissionato nel 1987 dal Next Wave Festival della Brooklyn Academy of Music per il chitarrista Pat Metheny, per undici parti di chitarra e due parti di basso. Nell’esibizione dal vivo, il solista suona l’undicesima parte con il nastro, che in questa versione era stata eseguita dal collega, Domenico Ascione (scomparso nel 2017).
John Cage ha scritto pochissima musica per chitarra. La sua musica per pianoforte preparato, però, si avvicina spesso alla sonorità del nostro strumento preferito, e queste qualità sono state riprese in due trascrizioni di opere giovanili da parte dello stesso Tallini. Originariamente inteso come parte di “She is Asleep,” un duo per voce e pianoforte preparato del 1943, “A Room”è stato estratto come pezzo autonomo per pianoforte. Il brano mostra uno schema ritmico complesso – 4, 7, 2, 5, 4, 7, 2, 3, 5 – che suona naturale durante la riproduzione, anche a causa della scelta di Tallini di usare per il proprio strumento acustico un suono riverberante simile a quello di un oud.
Dream, composto nel 1948 ed eseguito per la prima volta al Black Mountain College, North Carolina, è una struttura più consistente. Come pezzo per pianoforte lento ed espansivo è stato utilizzato per ombreggiare la coreografia di Merce Cunningham, ma come con gran parte della musica di Cage la sua versatilità ha prodotto arrangiamenti per altre combinazioni strumentali, come quella proposta per chitarra classica.
Changes di Elliott Carter, uno dei due brani per chitarra acustica scritti su richiesta di David Starobin, fu eseguito per la prima volta in occasione del concerto per il 75° compleanno del compositore a New York nel dicembre 1983. Descritto dal suo compositore come “musica di mutevoli contrasti di carattere e umore, per la sua struttura armonica e ritmica’, assume la forma di una conversazione musicale. Dove gli scambi assumono un’intimità particolarmente ricercata verso il centro del pezzo, in contrasto con la scrittura più animata di Carter, esprimendo i pensieri musicali del compositore

James Dashow è un compositore statunitense, nato nel 1944, Dashow ha utilizzato per la prima volta i computer con la musica come studente universitario alla Princeton University. Il suo lavoro pionieristico ha portato a ulteriori incarichi presso l’Università di Padova, mentre i premi assegnati al compositore includono borse di studio dalle fondazioni Koussevitzky, Rockefeller e Guggenheim, nonché dall’American Academy and Institute of Arts and Letters. Da quando ha visitato l’Italia nel 1969 per una borsa di studio Fulbright, Dashow ha mantenuto legami molto forti con il paese, studiando con Goffredo Petrassi e stabilendosi subito dopo. Il suo elenco di opere rivela una progressione dal suono stereofonico attraverso quadrifonico ed esafonico fino al metodo ottofonico scelto negli ultimi anni.
iPiece, scritto per Arturo Tallini nel 2019, è descritto come “una satira musicale per chitarra, suoni elettronici ottofonici, video e alcuni gadget elettronici”. Partendo dai suoni acustici della chitarra, il compositore li colloca in una serie di prospettive più ampie, con trame acquose alimentati da una serie di processi musicali sempre più stravaganti. La chitarra cessa di essere uno strumento solista e diventa più parte del mondo sonoro ,altamente intrigante di Dashow, con effetti speciali che suggeriscono una sceneggiatura futuristica, in un ambiente basato sulla elaborazione di suoni elettronici. A poco a poco il solista riprende il controllo, con una scrittura incisiva ed energica che si increspa verso l’esterno con l’aiuto dell’elettronica, prima di ritirarsi nell’ombra.

La chitarra ha un significato speciale per il compositore e virtuoso Arthur Kampela, nato a Rio de Janeiro nel 1960. Kampela ha vinto il Concorso Internazionale di Composizione per Chitarra a Caracas nel 1995, poi il Concorso di Composizione per Chitarra Lamarque-Pons a Montevideo tre anni dopo.
La sua serie di Percussion Studies per chitarra, iniziata nel 1989, si è rivelata fondamentale nell’esplorazione di nuove tecniche e suoni per lo strumento. In questo brano i suoni sono di natura percussiva, ma anche caratterizzati da forti qualità melodiche, insieme a complesse strutture ritmiche. Il terzo della serie, completato nel 1997, inizia come una lotta tra i parametri acustici, che variano da suoni sottili a note più corpose, applicando ciò che il compositore descrive come una “spremitura” delle trame in primo piano. Man mano che lo studio procede, Kampela introduce anche l’uso una carta di credito e un bottle neck per estrarre suoni insoliti dalla chitarra, creando suono ondeggiante, immersivo.
“Changes” è un album complesso, di non facile ascolto, una mappatura dettagliata di ciò che la chitarra e i compositori possono offrire a chi desidera iniziare un percorso basato sul pensiero musicale contemporaneo. Una collezione musicale che descrive un percorso rigoroso, dove le capacità dell’interprete sono messe a dura prova da scritture non solo complesse, ma anche molto diverse tra loro. L’interprete e il carattere fortemente contemporaneo, di ricerca sembrano esserne i comuni denominatori. “Changes” è un cd da ascoltare e da studiare.
